La displasia dell'anca nel cane

La displasia dell’anca nel cane


Il termine displasia deriva dal greco “plasis“, ovvero “formazione“, ed indica quindi una mal- (dis-) formazione.

La displasia dell’anca è dunque una malformazione grave, una patologia ortopedica non traumatica (non provocata da incidenti) per la quale la testa del femore non si adatta alla sua posizione, causando uno spostamento dell’anca verso l’osso. Si tratta di una condizione seria, che pregiudica le prestazioni fisiche del cane e la qualità della sua vita.

Diagnosi della displasia

La valutazione della displasia consiste in un esame ortopedico preventivo, da effettuare sul cucciolo presso lo studio del proprio veterinario. L’analisi implica un esame di postura e andatura, ed il controllo di eventuali anomalie agli arti sia con l’animale sveglio che addormentato: è necessaria quindi una anestesia.

La diagnosi precoce riesce a limitare l’aggravarsi della patologia: trattandosi di una malattia degenerativa infatti aumenta con la crescita e lo sviluppo fisico dell’animale, e se abbiamo di fronte una forma grave che non viene trattata, può portare all’artrite paralizzante.

L’esordio della displasia si ha tra i 4 e i 12 mesi dell’animale, ma già intorno ai 3 mesi e mezzo se ne possono notare i primi sintomi: zoppia ad uno o entrambi gli arti posteriori, difficoltà del cane ad alzarsi o sdraiarsi, disturbi della deambulazione e/o andatura barcollante. Il cucciolo inoltre tenderà ad evitare di correre e di saltare.

Gli elementi che concorrono allo sviluppo di questo disturbo sono innanzitutto genetici, ma anche ambientali e nutrizionali; sono da valutare tipo, frequenza e qualità dell’esercizio fisico normalmente svolto dal cane, la presenza di traumi o di altre malattie; un rapido aumento di peso o l’eccessiva assunzione di calorie possono poi aggravare notevolmente la condizione del nostro amico.

Esistono infine alcune razze più predisposte di altre allo sviluppo di questa malformazione, e sono quelle di taglia molto grande: una particolare attenzione andrà dunque riservata a Pastore Tedesco, Dogue de Bordeaux, Rottweiler, Retrievers, Cane Corso e Boxer.

Cosa sapere, suggerimenti

  • Se il cane ha subito un intervento chirurgico la ripresa dell’attività fisica deve essere graduale, sono quindi da evitare gli sforzi eccessivi;
  • E’ importante eseguire accurati ed adeguati controlli quando il cane è ancora cucciolo, per poter intervenire per tempo nella cura della patologia;
  • Meglio evitare in ogni caso le diete ipercaloriche;
  • Mantenere il più possibile costante il peso del cane e, se l’animale è obeso, metterlo a dieta al più presto;
  • Incoraggiare un corretto esercizio fisico per mantenere una buona massa muscolare a sostegno dell’apparato scheletrico.

Approfondisci l’argomento delle malattie muscolari dei cani.

Dott. Adriano Tessariol