Sindrome del cucciolo nuotatore di cani e gatti

Sindrome del cucciolo nuotatore di cani e gatti


Cos’è la sindrome del cucciolo nuotatore e come si manifesta? La Sindrome del cucciolo nuotatore (Swimming Puppy Syndrome) è una malattia rara che colpisce i cuccioli di cane o gatto. In genere si manifesta entro le prime 4 – 6 settimane di vita, divenendo evidente quando i cuccioli hanno l’età per camminare speditamente.

Gli animali che presentano questa patologia assumono una posizione caratteristica, con le zampe anteriori allargate in posizione stesa e quelle posteriori “a rana”. Essi non si sollevano sulle zampe per camminare, ma avanzano strisciando sullo sterno, compiendo quindi movimenti che ricordano appunto quelli di un nuotatore.

La malattia comporta lo schiacciamento dello sterno dovuto al peso del corpo che preme sempre su quella zona, un generale indebolimento muscolo-scheletrico, difficoltà di movimento.

Ad essi si possono accompagnare difficoltà di nutrizione dato che questi piccoli non riescono ad alzare bene la testa per mangiare. Sono tuttavia in grado di nutrirsi del latte materno senza problemi, ma non si mettono mai sul fianco mentre mangiano.

Quali sono i soggetti più a rischio?

La Sindrome del cucciolo nuotatore colpisce cani, gatti, ed altri cuccioli di mammifero. E’ particolarmente frequente in quelle razze canine che naturalmente presentano una conformazione deforme degli arti posteriori: Bulldog Inglese, Basset Hound, Terrier Scozzese.

Nei gatti invece colpisce praticamente in maniera indifferente diverse razze.

Quali sono le cause della Swimming Puppy Syndrome?

Le cause di questa sindrome sono ancora sconosciute. Si pensa si tratti di un insieme di fattori ambientali, genetici e nutrizionali.

Un’altra teoria ipotizza che la difficoltà a cambiare posizione sia dovuta a qualche malformazione o deficit auricolare, poiché l’equilibrio e i movimenti sono regolati dall’orecchio.

Ad un esame approfondito gli animali affetti dalla Sindrome del cucciolo nuotatore non presentano nessun deficit neurologico. 

Quali sono le conseguenze?

La posizione sternale che assumono i cuccioli con questa sindrome provoca diversi danni gravi man mano che il piccolo cresce ed il suo peso aumenta.

La compressione dello sterno infatti comporta la conseguente compressione di polmoni e cuore, i quali a loro volta non hanno abbastanza spazio nella gabbia toracica per comprimersi ed espandersi adeguatamente.

Il cucciolo sviluppa facilmente polmoniti, problemi respiratori e cardiaci, e se la situazione non viene risolta l’animale spesso muore entro poche settimane.

Esiste una cura a questa sindrome?

E’ possibile intervenire tempestivamente su un cucciolo affetto da questa sindrome, con diverse azioni le quali, tutte insieme, spesso risultano risolutive.

  • E’ utile mettere il cucciolo su un materasso molto morbido, o su palline di carta. Una superficie cedevole sotto di lui aiuterà lo sterno a non subire tutto il peso del corpo, alleviando le conseguenze della  compressione e limitando la deformazione della gabbia toracica.
  • Quando possibile, mettere il cucciolo in posizione di fianco, anche mentre si nutre del latte materno.
  • Si possono fasciare unite le zampe anteriori, per aiutare il cucciolo ad acquisire la corretta posizione.
  • Esercizi e fisioterapia rafforzeranno la muscolatura e lo scheletro del piccolo, aiutandolo a sollevarsi e camminare correttamente.
  • Una nutrizione adeguata ed un’integrazione di calcio e ferro possono notevolmente migliorare la situazione.
  • Un sospensorio sarà un valido stimolo ed aiuto al cucciolo per cominciare a sostenere il suo peso sulle zampe.
  • Sul lungo periodo, l’esercizio del nuoto ed una costante fisioterapia manterranno e rafforzeranno il tono muscolare dell’animale.