Come insegnare al cane a non uscire dal cancello o dal recinto

Come insegnare al cane a non uscire dal cancello o dal recinto


Perché il cane esce quando trova il cancello aperto?

Che si tratti del cancello che recinta il giardino, o del semplice portone di casa, una cosa è certa: appena si apre, il cane cercherà di infilarcisi per uscire. Spesso e volentieri quando ce ne andiamo il nostro amico cerca di seguirci, oppure approfitta del nostro rientro per andare in esplorazione del mondo esterno.

Ma perché il cane tende a voler uscire dal territorio che gli abbiamo delimitato, anche se ha tutto quello che desidera? Le ragioni sono diverse, e come sempre istinto, carattere, e tendenze di razza fanno la loro parte. I cani da caccia per esempio hanno un forte istinto alla scoperta, e quelli da guardia generalmente sono molto territoriali. In entrambi i casi il risultato è un forte desiderio di uscire e controllare cosa c’è fuori.

  • Il cane vuole stare con noi. Per questo quando usciamo spesso vuole seguirci a tutti i costi, e se glielo impediamo protesta. In questo caso uscire da casa può essere davvero complicato, soprattutto se magari dobbiamo aprire il cancello per far uscire l’automobile, e siamo costretti a salire e scendere dalla macchina per legare il cane prima di passare e slegarlo quando il cancello si è richiuso.
  • Il richiamo del calore. Soprattutto per gli animali che hanno a disposizione un cortile, nel periodo dei calori è facile che cerchino di allontanarsi. Anche se noi non ce ne rendiamo conto, loro dal cortile percepiscono odori e suoni che vanno ben al di là dei confini della staccionata. E’ naturale che, quando ne hanno la possibilità, cerchino di raggiungere l’altro sesso.
  • Curiosità. Per lo stesso motivo, un cane tenderà a voler esplorare, annusare e sperimentare direttamente tutti quegli stimoli che, dal territorio che abbiamo delimitato per lui, percepisce solo in parte. Non si tratta di mancanza di territorialità, al contrario: proprio perché adiacente al suo, lo spazio circostante deve essere ispezionato.
  • Paure, ansie, fobie. Una delle possibili reazioni di un cane spaventato è proprio la fuga, spesso precipitosa ed incontrollabile. Un esempio classico è la paura dei temporali, o di botti e fuochi d’artificio. Più di un proprietario ha certamente sperimentato come aprire la porta, magari per far entrare un amico, può provocare la subitanea fuga del cane terrorizzato dai festeggiamenti.

Il cane esce da solo: e se non torna?

Sono molteplici le ragioni per cui il cane non dovrebbe mai essere autorizzato ad uscire da solo da casa o dal cortile. Se è vero che nella maggior parte dei casi il nostro amico tornerà spontaneamente una volta soddisfatta la sua curiosità, non sono rari i casi in cui il cane sparisce per lunghi periodi, o per sempre.

Nelle grandi città naturalmente il primo e più grande pericolo è quello del traffico. Se non abituato, potrebbe spaventarsi, magari mettendosi ancora più in pericolo attraversando una strada. Il rischio è che si faccia del male, o causi incidenti. In questo caso è bene ricordare che la responsabilità penale è del padrone, che può essere accusato di omessa custodia. L’animale potrebbe disorientarsi, ed allontanarsi tanto da non riuscire a ritrovare la strada di casa. Oppure qualcuno potrebbe trovarlo e, credendolo abbandonato, decidere di adottarlo, senza nemmeno provare a cercare di contattare il padrone. Insomma, i rischi per un cane che si aggira da solo al di fuori del suo territorio sono molti, e sarebbe decisamente meglio non correrli.

Come addestrare il cane a non uscire da solo

Se il cane tende ad uscire non appena si apre la porta di casa o il cancello del cortile, sgridarlo o punirlo non avrà nessun effetto sulle sue azioni future. Qualunque sia il motivo che lo ha spinto a farlo, infatti, per lui è certamente un motivo valido ed incontrovertibile, e non comprenderà perché ci siamo arrabbiati.

E’ necessario fargli capire che trarrà maggior vantaggio dal restare dentro che ad uscire. Come fare? Innanzitutto è bene ricordarsi che l’addestramento sarà tanto più semplice ed efficace quanto più l’animale è giovane. E’ infatti intuitivamente più facile insegnare ad un cucciolo un comportamento adeguato piuttosto che cambiare una cattiva abitudine già acquisita.

In ogni caso, non è assolutamente impossibile insegnare al cane a smettere di uscire: serviranno pazienza e costanza, ma alla fine imparerà! Vediamo, in maniera semplificata, alcune strategie per insegnare al cane a non uscire da solo:

  • Mentre usciamo, un altro membro della famiglia proporrà al cane un bocconcino prelibato o un piccolo premio, in un angolo prossimo all’uscita ma entro il raggio nel quale vogliamo che il cane rimanga. In questo modo imparerà che quando ci allontaniamo gli è più conveniente restare che seguirci.
  • Il cane deve apprendere ed eseguire correttamente i comandi base (fermo, seduto, vieni). Essi sono fondamentali per poter proseguire con l’addestramento.
  • Utilizzando i comandi base, associati alla gestualità corrispondente, far fermare il cane all’interno, ed oltrepassare l’uscita. Se l’animale rimane dov’è, va premiato. In caso contrario, va riportato indietro. Una volta che abbiamo raggiunto l’obiettivo ed il cane non si muove dalla posizione, è possibile prendere il guinzaglio ed accompagnarlo fuori. Oltre a costituire così un premio (l’uscita con noi), l’animale capirà che se vuole uscire deve aspettare sia il guinzaglio che il nostro permesso.

Consigli utili

  • Assicuratevi sempre che il cane svolga un’adeguata quantità di esercizio fisico, e che l’ambiente domestico sia stimolante ed interessante. In questo modo ridurrete il suo desiderio di cercare sfoghi e stimoli altrove.
  • L’addestramento deve essere continuativo e graduale. E’ fondamentale che il cane riconosca e sappia eseguire i comandi base.
  • Solo quando il cane rimane fermo mentre vi allontanate deve essere premiato ed avere il permesso di varcare la soglia.
  • Meglio procedere premiando un comportamento positivo che sgridare e punire l’errore.