Cane in calore: ciclo, comportamento e anomalie

Cane in calore: ciclo, comportamento e anomalie


Il calore nel cane femmina

La maturità sessuale arriva prima o poi per tutti i mammiferi. Dal momento del primo calore, i cicli di fertilità ed infertilità si susseguiranno in maniera regolare per tutta la vita dell’animale.

Il ciclo della cagna si chiama estro, e si suddivide in quattro fasi: proestro, estro, diestro ed anaestro. Tutte e quattro sono di durata variabile, da qualche giorno sino a due o più settimane, ma solo durante la fase estrale l’animale è fertile.

Durante le prime due fasi è probabile che la cagnolina manifesti cambiamenti comportamentali, sia più irrequieta del solito, o ci siano variazioni dell’appetito e delle abitudini. Il diestro corrisponde alla fase della gravidanza se l’animale è stato fecondato, mentre l’anaestro è il periodo di assenza di calore. In genere questo ciclo si ripete ogni sei mesi circa, cioè due volte l’anno, ma potrebbe essere più lungo o più breve.

L’importante è che sia regolare. In genere il primo calore, quello che segnala la maturità sessuale, sopraggiunge intorno ai 5-6 mesi per gli animali di piccola taglia, qualche settimana più tardi per le taglie medie/grandi, e può tardare sino oltre l’anno per gli animali giganti.

Approfondisci leggendo il nostro articolo sul ciclo mestruale del cane.

Il calore nel cane maschio

Si è soliti parlare di calore riferendosi agli esemplari femmina, ma anche i maschi hanno la loro modalità di manifestare la maturità sessuale. In genere essa sopraggiunge tra i 6 ed i 9 mesi, con una piccola differenza tra taglie: i più piccoli sono tendenzialmente più precoci. Il secolare processo di domesticazione del cane ha fatto sì che, a differenza delle femmine, i maschi siano potenzialmente sempre fertili.

Una volta raggiunta la maturità sessuale quindi il cane sarà in grado di percepire una femmina in calore anche a grande distanza, grazie ai feromoni. Quando succede, il cane mette in atto comportamenti tesi alla ricerca della femmina ed alla sua conquista. Non si tratta di un vero e proprio calore, poiché questo istinto si risveglia ogni volta che c’è una femmina “disponibile” nelle vicinanze. Quando sente il calore della femmina, ecco che il nostro amico manifesta comportamenti irruenti e spesso difficili da gestire: tenta di fuggire, monta divani, cuscini e.. persone, tende ad abbaiare insistentemente, ululare, a volte sbava abbondantemente.

Come gestire il calore del cane

Se non vogliamo sterilizzare i nostri animali, o per qualche motivo stanno andando incontro ad un calore che non ci aspettavamo, è importante cercare di gestirli al meglio. Le femmine vanno lasciate tranquille, e non soffocate di attenzioni: il ciclo estrale è qualcosa di naturale e non c’è motivo di pensare che soffrano. Per evitare gravidanze indesiderate è bene tenerle controllate e lontane da maschi interi.

Se la cagna soffre di incontinenza e ha perdite abbondanti, è possibile utilizzare le apposite mutandine per limitare lo sporco in casa.

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Il maschio intero andrà tenuto lontano da luoghi affollati, e soprattutto lontano dalle femmine in calore. Se abbaia o cerca di montare le gambe degli ospiti è inutile sgridarlo: si tratta di comportamenti istintivi su cui non ha nessun potere. Meglio invece cercare di distrarlo, calmarlo e coccolarlo. In entrambi i casi una stretta sorveglianza sarà necessaria ad evitare gravidanze indesiderate.

Quando è fertile il cane? Quando farlo accoppiare?

Come già detto, i periodi di fertilità nelle femmine si presentano due volte l’anno, durante la fase estrale, che può durare sino a 15-20 giorni. In questo periodo l’animale si prepara all’ovulazione e, se disponibili, accetta i maschi. Se si cerca di avere una cucciolata quindi questo è il momento migliore per far incontrare maschio e femmina.

Il maschio invece, superati i primi 8-9 mesi di vita, è sempre fertile, e si attiverà nel momento in cui percepisce la vicinanza della femmina ricettiva. In linea teorica quindi un maschio è sempre pronto per accoppiarsi. Attenzione però: se gli animali sono molto giovani o molto anziani, è possibile che l’accoppiamento non vada a buon fine. Un maschio inesperto ad esempio potrebbe essere rifiutato dalla femmina, nonostante tutta la sua… buona volontà!

Comportamento del cane in calore

L’eccitazione comporta il rilascio nell’organismo di un uragano di ormoni, che dirigono l’istinto animale verso l’accoppiamento. Anche il comportamento ne subisce le conseguenze. I cani sono più nervosi, irrequieti, faticano a rilassarsi, concentrarsi o tranquillizzarsi. Possono tentare la fuga da casa (tipico gesto del maschio è quello di grattare insistentemente la porta), o tentare improvvisamente di allontanarsi da noi durante la consueta passeggiata.

Sia maschi che femmine possono manifestare abbaia nervosismo abbaiando, ululando, a volte con guaiti simili ad un pianto. Il maschio tenderà a montare oggetti e persone, e rimproverarlo non sortirà alcun effetto. Non è raro che i maschi diventino anche territoriali e leggermente aggressivi con gli estranei. La femmina invece potrebbe avere perdite di sangue più o meno abbondanti (erroneamente chiamate mestruazioni), accompagnate da un rigonfiamento e/o irritazione della vulva che potrebbe innervosirla ulteriormente.

Che il nostro amico sia maschio o femmina, l’unica cosa che possiamo fare in questi periodi è essere pazienti, mantenere alta l’attenzione, ed aiutare il cane a gestire al meglio questo processo del tutto naturale.

Anomalie nel ciclo e nel calore

La maturità sessuale è un evento fondamentale nella vita riproduttiva degli animali, ma anche una importante spia di buona salute. Se il primo calore tarda troppo ad arrivare, o se i cicli della cagna sono irregolari, è bene consultare il veterinario per escludere eventuali patologie o disfunzioni dell’apparato riproduttivo.

Se il maschio intero oltre l’anno non mostra alcun interesse alle femmine disponibili o manifesta difficoltà nell’atto della monta, è altrettanto importante consultare il medico. Questo per accertarsi che il ritardo o l’assenza di calore dipendano da specifiche caratteriali dell’animale  e non da disfunzioni maligne o gravi patologie.