La sindrome falloidea nei cani e gatti: cos'è e cosa fare

La sindrome falloidea nei cani e gatti: cos’è e cosa fare


La sindrome falloidea è una intossicazione gravissima, che può colpire uomini e animali.

Si tratta di una intossicazione a lunga latenza, ovvero i sintomi compaiono anche molte ore dopo l’ingestione della sostanza tossica (24 – 48 ore). Questa sindrome ha spesso decorso mortale.

Fasi e sintomi della sindrome falloidea

Come per la sindrome orellanica il decorso della sindrome falloidea si può suddividere in quattro fasi:

  • Fase di latenza. Si tratta del periodo di incubazione della tossina responsabile dell’avvelenamento. E’ piuttosto lunga (fino a 40 ore) poiché queste tossine colpiscono le cellule epatiche solo dopo essere entrate in circolo nel sangue.
  • Fase gastrointestinale. I primi sintomi evidenti sono quelli generici di intossicazione: vomito e diarrea, dolori addominali, sudorazione. Apparentemente i sintomi (che possono essere di intensità variabile ma generalmente sono piuttosto forti) tendono a migliorare dopo alcune ore.
  • Fase epatica. Dopo circa 48 ore dall’ingestione della tossina, essa comincia a interferire con le cellule epatiche, provocando aumenti anomali dei valori di bilirubina e transaminasi.
  • Insufficienza epatica. A distanza di qualche giorno dall’assunzione della tossina (quattro o cinque giorni), la funzionalità epatica è ormai compromessa ed il fegato è in necrosi avanzata.

Cause della sindrome falloidea

I principali responsabili di questa gravissima e spesso fatale intossicazione sono i funghi. Il famigerato Amanita Pahalloides in primis, ma anche altre varietà.

Purtroppo non esistono studi completi e precisi sulle dosi letali per i nostri amici animali, ma basti sapere che un essere umano di circa 70kg può essere ucciso con una dose di pochi grammi delle tossine presenti in questi funghi.

I funghi non sono un alimento generalmente inserito nella dieta degli animali domestici, ed è pressoché impossibile trovarli tra gli ingredienti del cibo confezionato per cani e gatti.

E’ tuttavia possibile che i nostri amici ingeriscano accidentalmente un fungo o una sua parte, magari proveniente dai nostri piatti, o ancora durante una passeggiata in aree boschive, o in qualche altro modo accidentale.

Cure

Purtroppo non esistono cure per questa gravissima intossicazione. L’unica possibilità è cercare di espellere la tossina responsabile prima che faccia danni. In caso di assunzione di funghi velenosi quindi la prima cosa da fare è far vomitare immediatamente l’animale, in modo da liberare l’organismo dagli agenti negativi.

E’ possibile limitare gli effetti patogeni dell’intossicazione solo attraverso una lavanda gastrica, ma occorre agire tempestivamente poiché una volta iniziata la distruzione delle cellule epatiche, il decorso di questa sindrome è fatale. Se perciò sospettiamo che il nostro cane o il nostro gatto abbiano ingerito dei funghi, meglio non aspettare.

E’ bene quando possibile anche raccogliere un campione del fungo in questione per capire di quale specie si tratta, e portare l’animale dal veterinario. Se invece il nostro amico presenta sintomi da intossicazione  (vomito, diarrea ecc), ed è possibile che sia entrato a contatto con dei funghi anche se non ne siamo certi, occorre portarlo immediatamente a visitare.