Gatto calico: significato. Manto tricolore e tartarugato

Gatto calico: significato. Manto tricolore e tartarugato


Colore e cromosomi del gatto

Come molte altre caratteristiche, quella del colore dipende dalla trasmissione dei geni dai genitori al cucciolo. La fondamentale distinzione tra maschi e femmine in tutti i mammiferi dipende dai cromosomi: due cromosomi XX daranno origine ad una femmina, mentre X e Y daranno origine ad un maschio, XY appunto. Il corredo genetico del gatto è formato da 38 cromosomi: 19 di questi sono ereditati dalla madre, mentre gli altri 19 dal padre.

I caratteri che portano ad una colorazione del pelo nera o arancione si trovano solamente sui cromosomi di tipo X, mentre non sono presenti nei cromosomi di tipo Y. Al contrario, il colore bianco può essere presente in qualunque cromosoma. Questo è il motivo per cui generalmente nero e arancione non si trovano sul manto dello stesso animale, ma solo in quelli il cui corredo cromosomico XX porta geni dominanti di queste due tonalità.

Ecco spiegato perché sono solamente le femmine (XX) a poter presentare oltre al bianco sia il nero che l’arancione.

Il manto tricolore

Le gatte tricolori possono presentare le tre tonalità in combinazioni e proporzioni differenti: calico, tartarugate, torbie.

  • Sono dette calico le gatte che presentano una grande quantità di colore bianco, localizzato sul ventre, sulle zampe, sul muso. Il dorso invece è tinto a macchie nere ed arancioni, la cui pezzatura può variare ed un colore può essere più presente dell’altro.
  • Tartarugate (o a squama di tartaruga) sono le gatte sul cui manto i colori si mescolano maggiormente, e con diverse sfumature. In questi esemplari generalmente il bianco è molto meno presente, e quello che predomina è il colore nero.
  • Torbie (o Tigrate) sono le gatte la cui colorazione costituisce un mix delle precedenti. Il bianco è presente soprattutto su pancia e zampe, ma le striature sul dorso sono ben marcate ed evidenti, e vanno a costituire una vera e propria tigratura.

Il tricolore nei maschi: la sindrome di Klinefelter.

Anche se si tratta di eventualità davvero rarissime, il manto tricolore può esistere anche negli esemplari di sesso maschile. Questa condizione dipende da una vera e propria anomalia cromosomica, che fa sì che il gatto abbia un cromosoma in più. Il suo corredo genetico quindi non sarà costituito dalla coppia XY, ma vedrà la presenza di un cromosoma aggiuntivo, e sarà XXY. In questo modo, è possibile che l’animale sia di sesso maschile, ma oltre al bianco possieda sia la colorazione rossa che la nera, proprio come normalmente accade alle femmine. In questo caso comunque si tratta appunto di una anomalia, che costituisce un possibile corollario alla Sindrome di Klinefelter.

Si tratta di una sindrome che può colpire anche gli umani, e che nei gatti è riconoscibile appunto dalla combinazione tra sesso maschile e manto tricolore. Non costituisce un pericolo né pregiudica lo sviluppo dell’animale, ma causa variazioni ormonali che rendono il gatto sterile.