Sgridare il cane: quando farlo e come rimproverarlo senza errori
E’ giusto sgridare il cane?
A tutti i cani, dai più mansueti ai più vivaci, capita a volte di combinare qualche guaio in casa, o di comportarsi in maniere che non approviamo. Possono essere piccoli contrattempi (un bicchiere rotto, una ciabatta mordicchiata), oppure atteggiamenti inadeguati con gli altri (ringhiare, saltare addosso). In questi casi, è giusto sgridare il nostro amico? Se sì, qual’è il modo migliore per farlo? E soprattutto: come facciamo a sapere se il cane ha capito il motivo della nostra rabbia? Vediamo alcuni suggerimenti utili in merito.
Quando sgridare il cane
Se giocando il cane ha rotto qualcosa in casa, o ha preso un oggetto che non fa parte dei suoi giocattoli, il fatto probabilmente non è poi così grave. Adottando un animale infatti qualche piccolo incidente del genere deve essere messo in conto, in quanto facente parte della convivenza. Se invece gli atteggiamenti che si vuole correggere sono potenzialmente pericolosi per lui o per altre persone, allora bisogna intervenire.
Ad esempio, un cane che – magari in segno di affetto – salta addosso agli altri, potrebbe fare del male a qualcuno per la troppa veemenza. Similmente, un animale che non regola le sue forze quando gioca e mordicchia, potrebbe ferire qualcuno. In questi casi è bene innanzitutto sottolineare l’importanza di una corretta socializzazione ed educazione.
I cuccioli apprendono in primis dalla relazione con la mamma e con i fratelli a dosare le forze e ad avere comportamenti adeguati. Per questo è sempre sconsigliato allontanare i piccoli dalla madre troppo presto: le conseguenze comportamentali potrebbero risultare difficili da gestire per il nuovo proprietario.
Come sgridare il cane
Rimproverare il nostro amico a quattro zampe in maniera corretta non è affatto semplice. Innanzitutto, bisogna tener conto di un fattore fondamentale, cioè la concezione del tempo. Per il cane infatti non fa molta differenza se sia passato un minuto o un’ora: è passato e basta. Per questo è pressoché inutile rimproverare il cane per qualcosa successa in precedenza.
L’esempio tipico è quello del padrone che, rientrando a casa, trova un danno e rimprovera duramente il suo animale, magari utilizzando un fiume di parole. Il cane non avrà assolutamente idea del perché il suo padrone è arrabbiato, né capirà la correlazione tra l’ira del proprietario e il divano rovinato. Mostrare al cane l’oggetto rotto mentre lo si rimprovera, non ha senso. Alzare la voce, puntare l’indice, o addirittura colpire il cane sono azioni oltre che sbagliate, prive di significato per Fido.
Quello che lui percepirà è solamente che il proprietario per qualche motivo a lui ignoto è di pessimo umore, e ce l’ha con lui. La conseguenza naturale, soprattutto se il cane viene colpito, è che l’animale finisca per aver paura del suo padrone. Gli obbedirà allora per timore, ma il suo equilibrio e la sua serenità finiranno per essere alterate. Un secco “NO”, detto in tono fermo e deciso, sarà sufficiente a far comprendere al cane che sta sbagliando, a patto che venga detto mentre sta compiendo l’azione sbagliata. Solo così Fido collegherà l’ordine del padrone a quello che sta facendo, e capirà di non dover ripetere quel gesto. In ogni caso, è bene utilizzare frasi o gesti brevi, non essere aggressivi, ed evitare di agire d’impulso.
Il cane si offende? Come reagisce il cane ai rimproveri?
Le reazioni del cane di fronte ad una sonora sgridata variano sia in base al carattere dell’animale che al rapporto tra lui ed il padrone. Un cane che ha paura del suo padrone si mostrerà sottomesso e spaventato, potrebbe allontanarsi o persino nascondersi. Altri invece potrebbero reagire aggressivamente, fino addirittura a ringhiare o, nei casi più gravi, mordere.
Queste reazioni sono da imputare non tanto ad un ennesimo errore dell’animale, quanto ad una mancanza di educazione di base. Un animale che abbia avuto modo di apprendere i principi della socializzazione dalla madre, e che sia stato poi adeguatamente ed educato dal proprietario, difficilmente reagirà in maniera avventata.
Spesso si vedono foto di cani con le orecchie basse e la coda tra le gambe, che sgranano gli occhioni imploranti. Quello che sembra un atteggiamento pentito, non è altro che un comportamento appreso nelle primissime fasi della vita. Quando infatti il cucciolo gioca scorrettamente coi fratelli, il “branco” lo respinge. Pur di non rimanere isolato, il cane torna tra gli altri mostrando con questo linguaggio corporeo la sua sottomissione alle regole del gruppo.
Ciò che interpretiamo come “sentirsi in colpa”, è solamente la richiesta di Fido di accettarlo di nuovo in famiglia. Il cane infatti non ha capito perché lo stiamo sgridando, ma sa che siamo arrabbiati, e ci mostra la sua sottomissione. Una buona idea è prendere spunto dal suo comportamento istintivo, e quando è possibile invece di sgridarlo limitarci ad ignorarlo. Ad esempio: un padrone che, al rientro, viene subissato di salti, abbai, zampate, e che vorrebbe insegnare al cane ad essere meno fisico, può evitare di coccolare Fido sino a che non si sia calmato. In questo modo il cane apprenderà che per avere le attenzioni che tanto desidera deve semplicemente… smettere di chiederle!
Errori da evitare quando si sgrida il cane
- Rimproverare l’animale quando ormai l’azione è compiuta. L’unico modo perché il cane colleghi il rimprovero a una sua azione, è che le due cose avvengano contemporaneamente.
- Non sgridare un cucciolo per la sua vivacità o curiosità: fanno parte del suo naturale istinto di cucciolo!
- Non colpire il cane, perché farebbe nascere in lui paura ed ansia
- Rimproverare il cane che abbaia senza conoscere il motivo della sua agitazione. Meglio cercare di capire cosa lo fa abbaiare, ed agire sul problema con un buon training educativo.
- Avvicinare il muso ai suoi bisogni mentre lo si sgrida. Non solo non capirà che la pipì in salotto è il motivo della vostra ira, ma potrebbe mangiare le feci piuttosto che farvi arrabbiare.
- Utilizzare toni elevati e modalità aggressive. Il padrone è per il cane un capobranco, e tenderà a riproporre a sua volta comportamenti aggressivi quando qualcosa lo fa arrabbiare.
- Continuare a sgridarlo se ringhia. In questo caso probabilmente il rimprovero è andato troppo per le lunghe. Il cane vuole essere lasciato in pace e, se non lo facciamo è possibile che arrivi a mordere. In seguito, penserà che avvertire con un ringhio sia inutile, e potrebbe passare direttamente all’attacco senza preavviso.
Suggerimenti utili
Quando per qualche motivo si rimprovera un cane, è importante utilizzare sempre il criterio della coerenza. Se lo si sgrida per aver fatto qualcosa, il “NO” va ripetuto ogni volta che l’animale compie quella azione. Con un po’ di pazienza il nostro amico capirà che non ci sono eccezioni alla regola, e probabilmente smetterà di fare quella cosa.
La mancanza di coerenza potrebbe facilmente confonderlo, e finirebbe per non obbedire più in nessun caso. Se i problemi di comportamento del cane sono gravi, pericolosi e/o minano il rapporto con il padrone o con gli altri, è bene consultare un esperto di comportamento. Alcune azioni infatti possono essere spia di un disagio più grave, che va risolto con l‘aiuto di un professionista.