Problemi comportamentali nel cane: quali sono e cosa fare

Problemi comportamentali nel cane: quali sono e cosa fare


Problemi comportamentali nel cane

La convivenza tra uomo e animale non sempre scorre liscia dal primo momento. Diversi fattori possono influenzare la buona riuscita dell’amicizia, e potrebbe essere necessario ricorrere all’aiuto di un esperto per superare alcuni ostacoli.

Il carattere del cane si forma principalmente da cucciolo, e l’educazione precoce svolge un ruolo fondamentale. Non sempre però è possibile tenere tutto sotto controllo, e nel tempo potrebbero insorgere alcuni comportamenti problematici che mettono a rischio la serenità di cane e padrone.

I problemi comportamentali più comuni nel cane sono: aggressività, ansia da separazione, paure e fobie, disturbi eliminatori. E’ importante conoscerli e riconoscerne tempestivamente le avvisaglie. Non sottovalutare queste problematiche renderà più semplice trovare una soluzione adatta.

Ricordiamo che spesso un animale con comportamenti problematici sta manifestando un disagio: non abbandoniamolo, ma impegniamoci per aiutarlo! Vediamo più da vicino le difficoltà più frequenti.

Aggressività

L’aggressività nel cane può diventare pericolosa sia per l’animale che per noi e chi ci sta vicino. Innanzitutto è bene sottolineare come l’aggressività animale non sia mai casuale, e che esistono diverse tipologie di questo comportamento. I fattori che la scatenano possono essere non solo di intenzione offensiva, ma anche territorialità esagerata, gelosia, paura o desiderio di difendere qualcosa/qualcuno.

A seconda delle cause scatenanti, l’intervento educativo correttivo avrà caratteristiche differenti, aiutando il cane a superare e gestire in maniera diversa i fattori che stimolano la sua aggressività.

Un buon metodo di prevenzione è occuparsi precocemente della socializzazione del cucciolo. Un animale ben socializzato, che non subisca in seguito particolari traumi, sarà più difficilmente incline a sviluppare questo genere di problematica comportamentale. Altro fattore importante è la separazione dalla madre: quando avviene troppo precocemente impedisce al cagnolino di apprendere un corretto schema relazionale.

Ansia da separazione

L’ansia da separazione è un disturbo vero e proprio, che colpisce con grande frequenza i nostri amici a quattro zampe. E’ importante intervenire aiutando gradualmente l’animale ad abituarsi alla nostra lontananza, ed a comprendere che ce ne andiamo ma torneremo. Si manifesta con atteggiamenti spesso distruttivi o disturbanti: appena rimane solo in casa il cane abbaia, ulula, morde e distrugge oggetti e mobili. Al nostro ritorno poi spesso è iperattivo e incapace di contenere la gioia.

Se il cane soffre di questo disturbo meglio non salutarlo quando usciamo, lasciandoli piuttosto a disposizione alcuni giochi interattivi che possono suscitare il suo interesse e distrarlo. Dedichiamogli tempo quando ci siamo, portandolo fuori e facendogli fare esercizio in modo che sia più stanco. Al ritorno invece ignoriamolo finché non si calma, in modo che capisca che questi picchi di iperattività non sono un comportamento accettabile.

Paure e fobie nel cane

Come le persone, anche gli animali possono avere paure e fobie. Esse possono essere di carattere irrazionale, o presentarsi da un certo punto della vita in poi, magari dopo un’esperienza traumatica. Alcuni di questi timori possono essere stati trasmessi dalla madre, mentre altri saranno frutto delle esperienze vissute più tardi.

Spesso i cani temono i rumori forti, ma possono aver paura del buio, di particolari oggetti, delle macchine, o ancora dopo un abbandono o un maltrattamento possono temere accessori della nostra vita quotidiana che sono stati usati contro di loro (cinture, sigarette, suppellettili, bastoni ecc). In simili casi sarà importante aiutare il cane a distogliere l’attenzione da ciò che lo spaventa, e contemporaneamente aiutarlo a rielaborare i timori associando ciò che lo spaventa ad eventi o esperienze positive.

Disturbi eliminatori

Sotto questo nome si riuniscono i comportamenti riguardanti urinazione e defecazione. Cani che si liberano in luoghi non adatti, magari dopo aver correttamente appreso il comportamento adeguato, stanno mostrando un disagio che non va assolutamente ignorato. A volte tali disturbi si inseriscono in un quadro  più complesso, e possono affiancare o rafforzare altre problematiche come l’ansia da separazione o qualche fobia.

Nel cane non è infrequente la minzione dovuta ad eccitazione o a sottomissione: in questo caso si tratta di un comportamento alla cui base sta un errato modo di gestire la sua relazione con gli altri.

E’ anche possibile che il cane sia confuso dalla nostra stessa educazione: se appena adottato gli abbiamo insegnato a fare i suoi bisogni in casa sui classici tappetini assorbenti, difficilmente capirà perché da un certo punto in poi non gli è più concesso utilizzare quello specifico angolo. Anche la modalità della passeggiata deve essere gestita adeguatamente da noi: ad esempio se riportiamo a casa velocemente l’animale appena fatto il bisogno, potrebbe pensare di aver sbagliato a farlo fuori.

A chi rivolgersi in caso di problemi comportamentali

Se fatichiamo a gestire alcuni comportamenti del nostro cane che si allontanano dalla normalità, è bene non esitare a chiedere aiuto. I comportamenti problematici infatti possono aggravarsi nel tempo, o fossilizzarsi finendo per diventare parte integrante delle sue abitudini e dei suoi schemi di azione, rendendo più difficile estirparli.

I comportamenti aggressivi poi potrebbero davvero diventare pericolosi, mentre l‘ansia da separazione può causare danni domestici non da poco. Il nostro primo interlocutore deve essere il veterinario, che saprà indirizzarci verso un terapista comportamentale e/o un bravo addestratore, che ci aiuterà nella gestione e soluzione del problema. Il veterinario inoltre sarà in grado di escludere eventuali patologie che possono causare al cane fastidi o sofferenze che a loro volta scatenano comportamenti anomali.

Ricordiamo che non c’è nulla di male o di sbagliato a chiedere sostegno: non è detto che sia (o sia solamente) colpa del nostro modo di educare il cane, ma sono sempre molteplici i fattori che scatenano simili disturbi.

Terapia comportamentale e terapia farmacologica

La terapia comportamentale sarà studiata appositamente per noi e il nostro animale, sulla base di una attenta osservazione da parte dell’occhio dell’esperto. Un apposito training, esercizi mirati da compiere con l’addestratore o con noi, aiuteranno il cane a minimizzare le conseguenze negative dei suoi comportamenti ed a gestirne le cause scatenanti.

E’ possibile, soprattutto nei casi più complessi, che si consigli una terapia farmacologica parallela. In questo caso il farmaco serve ad aiutare l’animale a ridurre gli stati di ansia, aggressività o paura, in modo da facilitare la sua disponibilità ad apprendere nuove strategie. L’obiettivo finale è quello di ridurre la dose necessaria gradualmente nel tempo, sino ad arrivare ad una sua completa eliminazione una volta che l’apprendimento dei comportamenti corretti avrà adeguatamente sostituito quelli problematici.