La gravidanza dei gatti: tutto quello che c'è da sapere

La gravidanza dei gatti: tutto quello che c’è da sapere


Maturità sessuale della gatta, estro ed accoppiamento

La gatta raggiunge la maturazione sessuale completa tra i sette ed i dieci mesi. Il momento è facilmente riconoscibile: già durante il primo estro la gatta è fertile, e potrebbe quindi andare incontro ad una gravidanza. L’estro della gatta, comunemente chiamato calore, ha una durata di circa quattro o cinque giorni. In questo periodo noteremo l’animale emettere miagolii forti e particolarmente prolungati, così come probabilmente si struscerà dappertutto, rotolandosi sul pavimento. I suoi richiami e la produzione di feromoni richiamano l’attenzione del maschio che, percependo l’estro della gatta, va in calore a sua volta.

Generalmente i periodi di calore si ripetono più volte tra la primavera e l’autunno. L’accoppiamento vero e proprio è piuttosto breve, ed è preceduto dal corteggiamento, durante il quale il maschio si muove intorno alla femmina, ed entrambi emettono miagolii prolungati. Quando la gatta si accuccia spostando la coda di lato, il maschio sale sulla sua schiena mordendole il collo per tenerla ferma. Appena finita la penetrazione, la gatta potrebbe concedersi ad un altro maschio.

Fertilità dei gatti

Solo dopo essere stati fecondati, gli ovociti della gatta scendono lungo le tube di Falloppio ed ha inizio la gravidanza vera e propria. Il fatto che durante lo stesso estro la gatta possa accoppiarsi con diversi maschi fa sì che nella stessa cucciolata i gattini possano nascere molto diversi tra loro, perché possono avere padri diversi. Attenzione: poche settimane dopo il parto l’organismo della gatta è pronto per un nuovo estro e quindi per un’eventuale nuova cucciolata!

Gravidanza nel gatto: sintomi e fasi

La gestazione nel gatto dura all’incirca una sessantina di giorni. Osservando l’animale è possibile accorgersi precocemente del suo stato, attraverso alcuni segnali piuttosto chiari. Se ad esempio la gatta è solita andare in calore con una certa frequenza, ed improvvisamente gli estri si fermano, c’è una elevatissima possibilità che la causa sia proprio una gravidanza.

Le gatte incinte inoltre tendono ad essere notevolmente più affettuose ed attaccate al padrone. Infine, spesso soffrono di nausee simili a quelle degli esseri umani, perciò è facile vederle vomitare o passare alcuni giorni di inappetenza all’inizio di una gravidanza. Nel giro di poco tempo poi (un paio di settimane) le mammelle si fanno gonfie ed evidenti, ed il ventre si arrotonda e sporge notevolmente.

La gatta riacquisterà il solito appetito, magari facendo pasti piccoli ma più frequenti. Verso la fine della gravidanza, a circa una settimana dal parto, ecco che mamma gatta comincerà a cercare un luogo riparato e confortevole dove far nascere la cucciolata.

Il parto del gatto

Il parto della gatta consta di tre diverse fasi:

  • Primo stadio. Cominciano le contrazioni: la gatta si lecca insistentemente la zona genitale, miagola e cerca un luogo dove partorire. In questa fase sono presenti contrazioni uterine non visibili all’esterno; l’animale appare nervoso ed inquieto, ed è possibile che si verifichino perdite fisiologiche di colore rosso. Dura tra le 6 e le 12 ore.
  • Secondo stadio. Fase espulsiva vera e propria: i cuccioli escono dal corpo della madre, spesso preceduti da un liquido trasparente. La durata di questa fase è estremamente variabile, sia naturalmente a seconda del numero di cuccioli, che dell’esperienza di parti precedenti della madre, che di fattori fisici e fisiologici. In genere si conclude entro 16 ore, ma potrebbe anche prolungarsi.
  • Terzo stadio. Espulsione delle placente e dei residui della gravidanza. Spesso la placenta viene espulsa insieme al micetto corrispondente, ma non sempre è così: potrebbero nascere prima alcuni gattini e poi essere espulse le loro placente.

Quanti gattini nascono? Cosa succede una volta nati?

In genere ogni cucciolata può essere composta in media da cinque o sei cuccioli, ma non è infrequente che il gruppo sia meno numeroso o che si arrivi a sette – otto piccoli. In genere mamma gatta li pulisce accuratamente leccandoli appena nati, e si occupa di recidere con i denti i cordoni ombelicali. Immediatamente dopo la nascita, i piccoli vengono allattati man mano che vengono al mondo.

Allattamento dei gattini

Il periodo di allattamento dei cuccioli dura circa due mesi. Durante i primi quattro o cinque giorni non si tratta di latte vero e proprio, ma di colostro: un liquido altamente nutriente in grado di soddisfare tutte le necessità dei piccoli.

Mamma gatta trascorre la maggior parte del tempo allattando. Le poppate sono piuttosto lunghe (intorno alla mezz’ora), e mentre mangiano i piccoli stimolano le mammelle con le zampe anteriori, nel tipico gesto felino del fare il pane.

In seguito il colostro diventa latte, la cui produzione varierà a seconda del numero di cuccioli, ma si manterrà costante fin verso la quinta-sesta settimana. Da questo momento il latte comincia a diminuire e i cuccioli a svezzarsi, fino a che il processo è completo: la gatta smette di allattare ed i micetti mangiano autonomamente cibi solidi.

Cosa fare durante gravidanza, parto e allattamento della gatta?

In linea di massima, se la gravidanza si instaura e prosegue fisiologicamente, non è necessario fare assolutamente nulla! Mamma gatta è perfettamente in grado di affrontare tutte le fasi della gestazione, del parto e dell’allattamento in completa autonomia. Certamente il suo corpo va incontro in questo periodo a notevoli cambiamenti, ed una particolare attenzione alla sua dieta la aiuterà a non affaticarsi troppo ed a mantenere le forze per crescere al meglio i suoi cuccioli.

Possiamo inoltre aiutarla a preparare un comodo rifugio dove partorire i piccoli e proteggerli le prime settimane. Per fare questo sarà utile osservare i luoghi che la gatta cerca verso la fine della gravidanza, e fornirle un cuscino o una coperta in modo da approntare un rifugio morbido, caldo, confortevole e protetto. Meglio scegliere un luogo (un angolo, un cassetto, una cesta ecc) che non si trovi in un punto di passaggio, ma in una zona tranquilla ed appartata della casa. In questo modo mamma gatta non si innervosirà vedendo l’andirivieni degli umani, ed il suo istinto di protezione dei cuccioli non la farà diventare aggressiva.

Per qualunque dubbio o problematica dovesse insorgere prima del parto, durante esso o in fase di allattamento (perdite ematiche abbondanti, evidente difficoltà fisica della gatta, parto prolungato ed animale sofferente, difficoltà ad allattare ecc), meglio rivolgersi immediatamente al veterinario di fiducia.