La giardiasi nel gatto: sintomi, diagnosi e prevenzione

La giardiasi nel gatto: sintomi, diagnosi e prevenzione


La Giardiasi è un’infezione dell’intestino tenue, il cui responsabile è un parassita protozoo, il Giardia Lamblia.

Questa infezione è altamente diffusa sia nel cane che nel gatto, ed è trasmissibile anche all’uomo. In genere il parassita vive in acque stagnanti o maleodoranti (stagni, pozze, acque inquinate da letami), per cui è possibile che l’animale la contragga sia nei parchi che all’interno delle nostre città.

Un altro mezzo di diffusione delle uova del parassita è attraverso le feci di animali contaminati.

I sintomi della giardiasi

I sintomi della Giardiasi sono simili a quelli generici delle patologie intestinali, e sono particolarmente debilitanti quando a contrarre la malattia è un cucciolo, per natura più predisposto a contrarre infezioni e virus.

La Giardiasi provoca:

  • Nausea e diarrea schiumosa
  • Inappetenza
  • Disidratazione
  • Calo di peso
  • Odore di rancido
  • Debilitazione generale
  • Febbre (solo occasionalmente)

La diagnosi

Per diagnosticare con certezza l’infezione da Giardia è sufficiente un test delle feci, che il veterinario può effettuare rapidamente ed in maniera indolore.

In seguito sarà proprio il medico a prescrivere al nostro micio la cura più adeguata a rimettersi completamente in salute. Spesso ai farmaci mirati sono affiancati altri medicinali utili a reidratare l’animale, debilitato dalla diarrea.

E’ possibile anche vaccinare il proprio gatto contro questa malattia, ma prima di procedere è sempre necessario consultare il veterinario.

Anche quando la patologia si è completamente risolta, è bene far controllare l’animale, per accertarsi che tutti i virus e batteri siano stati effettivamente e definitivamente dall’organismo del micio.

La prevenzione della giardiasi felina

E’ possibile prendere alcuni accorgimenti per cercare di prevenire il contagio:

  • Mantenere pulito e sterilizzato l’ambiente di vita del gatto, in particolare le zone di riposo e la lettiera
  • Evitare di far abbeverare l’animale in acque non potabili, o presso pozze stagnanti o sorgenti poco sicure
  • Impedire al gatto di cibarsi di roditori, portatori sani del virus, che espellono attraverso le feci.