La Filaria o Filariosi cardiopol­monare nel cane e nel gatto

La Filaria o Filariosi cardiopol­monare nel cane e nel gatto


La Filariosi Cardiopol­monare (o più semplicemente Filaria), è una grave malattia che prende il nome dal verme che la provoca: un verme di forma sottile ed allungata chiamato proprio Filaria (Dirofilaria immitis), che entra in contatto con l’organismo animale attraverso le punture di zanzara.

Nel nostro Paese sono presenti zone caratterizzate da una vasta diffusione di questa patologia: Emilia Romagna e Toscana, Pianura Padana e Sardegna in primis, ma la zona endemica si sta allargando fino al centro-sud Italia.

Le larve di Filaria prosperano in zone ad elevato tasso di umidità e temperatura mite; una volta entrata nell’organismo ospite il verme si sviluppa arrivando alla lunghezza di 30 cm, e si annida nel suo cuore e nell’arteria polmonare, riproducendosi e lasciando che le larve circolino nel flusso sanguigno dell’animale infestato.

Nutrendosi del sangue, le zanzare succhiano le larve, che verranno poi depositate in un nuovo ospite con la puntura successiva, infettandolo di conseguenza e dando origine ad un nuovo cerchio vitale per la Filaria.

In generale la Filariosi Cardiopolmonare colpisce più frequentemente i cani, ma da alcuni anni si registrano tra le vittime del contagio anche diversi gatti.

Fortunatamente un animale infetto non è pericoloso per l’uomo: anche se il contagio è possibile soprattutto tra soggetti deboli (bambini, anziani, persone immunodepresse), nel caso dell’uomo la forma non è mai grave ed è pertanto risolvibile con relativa semplicità.

Continuando a crescere, il verme può causare la morte dell’animale; in caso di sopravvivenza dell’ospite, il verme vive in media da 5 a 7 anni. L’unico mezzo di contagio è la puntura di zanzara, perciò il contatto tra un animale sano ed uno infestato non è assolutamente rischioso.

Sintomi della Filaria

Purtroppo i sintomi iniziali dell’infezione da Filaria non sono riconoscibili, perciò non è semplice intervenire tempestivamente. E’ solo dopo un certo periodo infatti che l’animale comincia a tossire, dimagrisce ed è facilmente affaticabile.

Se notiamo uno o più di questi elementi, è meglio portare immediatamente il cane dal veterinario, che potrà diagnosticare o escludere la malattia attraverso appositi test ed esami del sangue.

La Filariosi presenta un elevato rischio di morte, ma può essere curata attraverso l’assunzione di farmaci che uccidono sia il verme che le larve, le quali devono poi essere “smaltite” ed eliminate dall’organismo del cane con un periodo di assoluto riposo. Infatti le larve morte o i frammenti del verme principale sono particolarmente rischiosi se rimangono all’interno dell’organismo, poiché possono ostruire i vasi sanguigni portando alla formazione di embolie.

Prevenire la Filariosi

Come spesso avviene, la prevenzione è la miglior cura per la Filariosi.

Durante i periodi di maggior diffusione delle zanzare è bene somministrare al proprio cane prodotti appositi, che possono uccidere le larve e prevenire la formazione di nuove.

Tali farmaci si trovano sotto forma di:

  • compresse o tavolette da far assumere all’animale per via orale;
  • fialette da applicare sulla pelle, simili a quelle dei comuni antiparassitari;
  • iniezioni che coprono l’animale per tutto l’arco dell’anno.

Esistono poi altri accorgimenti che fungono da strategie preventive, ad esempio evitare di lasciar dormire il cane all’aperto dopo il tramonto, o se ciò non è possibile, trattarlo con repellente antizanzare.

Questo suggerimento sebbene utile non deve essere considerato un’alternativa all’utilizzo di appositi prodotti contro la filaria, ma solo una precauzione aggiuntiva.

Dr.ssa Serena Giorgi