La coccidiosi nel cane: sintomi, cure e prevenzione
Cos’è la coccidiosi
La coccidiosi è una malattia causata da microrganismi parassitari, detti appunto coccidi. Esistono diverse categorie di coccidi, ma solamente due sono pericolose: Eimeria ed Isospora. Queste possono colpire animali di varie specie, ma non infestano l’uomo.
I coccidi entrano nell’organismo animale per via orale, sotto forma di uova, che si annidano e si schiudono nell’intestino. Qui si moltiplicano, distruggendo le cellule dell’ospite, per poi espellere insieme alle feci nuove uova, che diventeranno a loro volta infettanti dopo pochi giorni.
Sintomi e soggetti a rischio
La coccidiosi canina è una malattia particolarmente insidiosa. Si dice che i cani adulti difficilmente la contraggono, in realtà possono anch’essi essere infestati da questi protozoi, ma più frequentemente lo sono in forma asintomatica. Questo significa che, anche se il loro organismo è in grado di combattere l’infestazione, può comunque contribuire al contagio di altri animali.
Particolarmente a rischio sono invece i cuccioli, sia per l’immaturità del loro sistema immunitario, sia perché la loro naturale curiosità li porta spesso ad annusare ed assaggiare di tutto, aumentando la possibilità di ingerire il parassita. Il sintomo principale della coccidiosi è una forte e persistente diarrea. Essa è pericolosa in quanto può provocare disidratazione anche grave, con conseguente debolezza e perdita di peso tale da arrivare all’anoressia. Nei soggetti più giovani e/o deboli si arriva facilmente alla morte.
E’ possibile che in concomitanza alla diarrea si presentino: sangue e/o muco nelle feci, perdita di appetito, stanchezza, tremori, dolori addominali, difficoltà motorie, ipotermia.
Diagnosi e cure della coccidiosi
La diagnosi verrà effettuata dal veterinario attraverso l’analisi di un campione di feci. E’ importante ripetere l’esame più volte nel giro di qualche giorno, dato che la quantità di uova espulse con le feci non è sempre la stessa, rendendo a volte difficile identificare i coccidi in un solo campione.
La cura consiste nella somministrazione all’animale infetto di farmaci detti coccidiostatici, ovvero in grado di bloccare il ciclo riproduttivo del parassita. Sebbene una coccidiosi asintomatica sia difficile da diagnosticare, sarebbe bene far controllare l’animale anche in assenza di sintomi specifici, in modo eventualmente da poter debellare il parassita ed evitare il contagio ad altri soggetti.
Oltre a questo, saranno utili degli integratori per aiutare il cane indebolito a rimettersi in forze. Importantissima poi in caso di diarrea è l’idratazione adeguata dell’animale.
Prevenzione alla coccidiosi e suggerimenti utili
Non esiste ad oggi un vaccino contro i coccidi, ma ci sono diverse precauzioni che è bene mettere in atto per diminuire il rischio di infestazione. Quando si esce con il cane meglio impedirgli di leccare o ingerire feci di altri animali, di bere acqua stagnante o avvicinarsi alle carcasse (i coccidi infatti possono rimanere vivi a lungo nell’intestino).
Particolare attenzione va prestata nei luoghi dove convivono diversi animali: aree cani, canili, allevamenti ecc. Anche i più comuni animali da cortile, come polli e galline, sono facilmente vittime di questi parassiti, e quindi potenziali fonti di contagio. In caso di diarrea, soprattutto se l’evento è ripetuto e non sporadico, meglio contattare immediatamente il veterinario per eseguire adeguate analisi.
Una corretta igiene degli ambienti ed una sana alimentazione poi saranno utili a mantenere un buon livello di salute nel cane, contribuendo a mantenere sano il suo sistema immunitario.