L'Epilessia nel gatto: cause e cosa fare in caso di convulsioni

L’Epilessia nel gatto: cause e cosa fare in caso di convulsioni


L’epilessia è un disordine neurologico che causa in chi ne soffre convulsioni o movimenti incontrollati e ricorrenti (crisi epilettiche); gli impulsi che generano queste crisi sono provocati da attività neuronali anomale nella corteccia cerebrale.
Non è chiaro quale sia il meccanismo alla base di questo malfunzionamento nel gatto, ma è possibile affermare che sia simile a quello dell’epilessia umana.
Il gatto epilettico generalmente manifesta le prime crisi tra il primo ed il quarto mese di vita.

Cause

Le cause delle crisi epilettiche del gatto possono essere diverse:

  • Difetti congeniti
  • Diabete mellito o ipoglicemia (rispettivamente tassi di glucosio nel sangue troppo alti o troppo bassi)
  • Scarso livello di ossigeno nel sangue (come conseguenza di anemia, difficoltà respiratorie, problemi cardiaci)
  • Infezioni
  • Problemi a reni e/o fegato
  • Tumori cerebrali
  • Febbre, ipertermia
  • Danni cerebrali (dopo traumi o scarso afflusso di sangue al cervello)
  • Reazione ad alcuni medicinali
  • In genere nel gatto le crisi convulsive si manifestano in occasione di forte stress o di eccitabilità, ma è possibile che si presentino anche durante il sonno.

Tipologie di crisi epilettica

Quando i movimenti convulsivi colpiscono solo una parte o solo un lato del corpo, si parla di crisi parziali. Esse sono generalmente causate da lesioni cerebrali.
Quando i movimenti interessano tutto il corpo dell’animale si parla invece di crisi generalizzate, le quali a loro volta possono distinguersi tra “grand mal” e “petit mal“.

Il “grand mal” è la forma più comune di crisi epilettica, si manifesta in genere con le convulsioni. In questo caso il gatto cadrà su un fianco, preda di un’attività muscolare incontrollata, ad esempio dando calci all’aria in continuazione con un violento movimento meccanico.

Durante questi episodi la salivazione aumenta, ed è possibile che l’animale non controlli gli sfinteri, finendo per sporcarsi.

Nelle crisi del petit mal invece il gatto perde semplicemente conoscenza, non sono presenti convulsioni e l’impressione è che l’animale collassi.

La complicazione più grave di questa malattia è che la crisi (una unica o diverse consecutive) si protragga per un tempo sufficiente a causare un danno neurologico grave. Questa eventualità è conosciuta come stato epilettico, e se si verifica il gatto deve essere immediatamente ricoverato.

Trattamento

Il trattamento per le crisi epilettiche generalmente inizia dopo che si sono verificate una o più crisi gravi, e dopo che il veterinario ha avuto modo di osservarne una.

L’osservazione ha lo scopo di fornire al medico le informazioni necessarie a scegliere il miglior percorso terapeutico per l’animale.

Il trattamento non è una vera e propria cura: non è possibile eliminare le crisi epilettiche, quello che si può fare è diminuire la loro frequenza, intensità e durata.

I medicinali per l’epilessia devono essere somministrati con attenzione e regolarità quotidiana, e quasi sicuramente gli anticonvulsionanti dovranno essere assunti dal gatto per tutta la vita. Come sempre è importante monitorare lo stato di salute dell’animale attraverso periodici controlli ed esami del sangue.

Cosa fare durante una crisi epilettica

Rimanere il più possibile calmi, evitare di mettere le mani in bocca all’animale. Rendere l’ambiente il più sicuro possibile, spostando sedie e oggetti intorno a lui contro i quali potrebbe farsi male.

Se il gatto si trova rialzato rispetto al pavimento (su un letto o sul divano), meglio portarlo per terra per evitare che si faccia male cadendo.

Allontanare altri animali e, se presenti, i bambini; monitorare l’evolversi della crisi e la sua durata. Se le crisi sono particolarmente forti, di durata eccessiva o si ripetono in un breve periodo, chiamare immediatamente il veterinario, per scongiurare il pericolo che il gatto cada in stato epilettico. Se invece la crisi è singola, di durata non eccessiva e non forte, è comunque bene consultare il veterinario riferendogli l’accaduto.

E’ utile inoltre segnare sempre data, orario e durata di ogni crisi del nostro amico, per avere sempre a disposizione un quadro completo.

Dott. Adriano Tessariol