Ipoglicemia nel gatto: cause, sintomi e consigli utili

Ipoglicemia nel gatto: cause, sintomi e consigli utili


Cos’è l’ipoglicemia

L‘ipoglicemia è un abbassamento della concentrazione di zuccheri (tasso glicemico) nel sangue. In genere nel gatto tale concentrazione è definibile bassa quando si trova al di sotto della soglia di 70 mg/dl (milligrammi per decilitro).

I sintomi però sono visibili quando è ancora più bassa, intorno ai 50 ml/dl, e dipendono anche dalla velocità con questa concentrazione scende.

Si può dire che l’ipoglicemia sia un evento relativamente raro nel gatto, e se da una parte questo è tranquillizzante, dall’altra la rarità del problema potrebbe facilmente portare a sottovalutarne l’importanza.

Sintomi dell’Ipoglicemia nel gatto

I sintomi dell’ipoglicemia sono diversi e, soprattutto se leggeri, possono essere confusi con altre patologie, oppure potrebbero non essere notati immediatamente. Essi sono:

Come già detto, alcuni di questi sintomi sono comuni a problematiche o patologie di diversa origine. Ad esempio, tremori e convulsioni sono presenti spesso anche in caso di avvelenamento o intossicazione, mentre debolezza, apatia ed inappetenza sono avvenimenti che possono avere moltissime cause, non sempre preoccupanti. E’ quindi bene osservare sempre con attenzione il nostro gatto, in maniera da riuscire tempestivamente a notare qualunque variazione del suo comportamento.

Cause dell’Ipoglicemia

Le cause che possono scatenare una crisi ipoglicemica sono molteplici. Ad esempio, effettuare un grande sforzo fisico a digiuno porta ad un grande dispendio di energia, ed è possibile che dopo l’affaticamento il gatto vada in ipoglicemia. Altre cause possono essere:

  • malnutrizione generale o digiuno prolungato
  • problemi epatici  
  • Infezioni 
  • tumori del pancreas
  • errata gestione del diabete

Una casistica a parte è quella dei cuccioli. Non è infatti raro il caso di gattini piccolissimi, di età inferiore a tre mesi, che hanno attacchi ipoglicemici. Questa particolare condizione è detta anche ipoglicemia giovanile, ed è dovuta al fatto che il loro organismo non è ancora in grado di processare in maniera efficiente gli zuccheri nel sangue. Spesso questa forma si risolve da se con la crescita, senza bisogno di intervenire a livello medico. E’ comunque indicato consultare il veterinario per accertamenti ed eventuali dubbi.

Cosa fare in caso di crisi ipoglicemica

In caso di crisi ipoglicemica da sforzo, sarà sufficiente somministrare all’animale una piccola quantità di cibo, per ristabilire il giusto equilibrio. Le porzioni devono essere modeste e frequenti, monitorando sempre la condizione dell’animale. Se l’evento si ripete frequentemente, o le crisi sono particolarmente forti, consultare al più presto il veterinario. Per accertare lo stato di ipoglicemia, saranno eseguiti esami del sangue e delle urine, e probabilmente verranno consigliate altre tipologie di indagini. Una volta accertati i bassi valori di zuccheri infatti, la vera sfida è scoprirne le cause, in modo da procedere con una terapia mirata ed adeguata.

Per risolvere la crisi nell’immediato invece, la soluzione più comune è la semplice somministrazione di glucosio, per via endovenosa o sotto forma di gocce sulle mucose. Se il gatto è affetto da diabete, è importante che il proprietario abbia sempre a disposizione il kit necessario per far fronte ad eventuali emergenze. Sempre in questo caso, è bene seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario per quanto riguarda la somministrazione della terapia insulinica, poiché una sua errata gestione può facilmente provocare nel paziente ipoglicemia anche grave.

Consigli utili

  • Per ridurre il rischio di ipoglicemia giovanile, i gattini devono fare poppate frequenti, e comunque avere la possibilità di nutrirsi ogni volta che lo desiderano.
  • La dieta del gatto deve essere sempre ben bilanciata, ed adeguata al suo livello di attività fisica.
  • Assicurarsi che l’animale sia nutrito a sufficienza, e disponga di un ambiente di vita confortevole.
  • Procedere con regolari controlli veterinari sin dalla nascita, e con le adeguate misure antiparassitarie.