Gatto: miti da sfatare e false credenze popolari sui gatti

Gatto: miti da sfatare e false credenze popolari sui gatti


Nonostante la sua popolarità come animale domestico sia in costante crescita, il gatto è purtroppo ancora vittima di falsi miti e credenze popolari che lo riguardano.

Dal comportamento all’alimentazione, dalle malattie al carattere, sono molti i “difetti” o le qualità che gli vengono ingiustamente attribuite.

Alcune di esse sono credenze innocue, altre invece se seguite alla lettera possono danneggiare i nostri amici felini, oltre a non rendere loro giustizia. Vediamone alcuni!

Miti sul comportamento

  1. Il gatto è un animale asociale e non si affeziona al padrone. Niente di più falso! Sebbene indubbiamente si tratti di un animale autonomo ed indipendente, il gatto non è affatto anaffettivo. Con le dovute differenze caratteriali presenti in ogni essere vivente, il gatto è invece in grado di stabilire relazioni, sia con i suoi simili che con noi uomini. Sono diverse le razze che amano giocare con il padrone, così come quelli che adorano fare e ricevere coccole. Esistono poi gatti capaci di legarsi così tanto al loro umano da esserne gelosi, e da soffrire immensamente la sua mancanza. Siamesi, Ragdoll e Maine Coon ad esempio sono noti per il loro attaccamento al padrone, ma non sono certo gli unici!
  2. I gatti temono l’acqua. Sbagliato! E’ vero che, in generale, è raro che un gatto si tuffi spontaneamente in una pozza d’acqua, così come non è certo facile convincerlo a fare un bagno. Ma non tutti  i gatti hanno paura di nuotare: il Turco Van, ad esempio, è un felino che ama l’acqua e nuota senza timore. Inoltre non è raro che il gatto si avvicini all’acqua corrente (ad esempio di un rubinetto) e giochi delicatamente con il getto.
  3. Il gatto non soffre se vive chiuso in appartamento. Anche questo è un mito da sfatare, ed è potenzialmente pericoloso. Infatti non tutti  i gatti sono uguali: alcuni preferiscono la vita sedentaria, altri hanno bisogno e voglia di scoprire il mondo esterno. A seconda della razza, delle abitudini e della disponibilità di spazi protetti in cui farlo uscire, il gatto dovrebbe essere libero di scegliere come e quando farsi una passeggiata in giardino, terrazzo o cortile.
  4. Gatto e cane non possono andare d’accordo. Una corretta e precoce socializzazione sia del cane che del gatto permette invece ai due di instaurare un rapporto di tolleranza, o anche di sincero affetto. Non sono rari i casi di cuccioli appartenenti a queste due specie che hanno instaurato un’amicizia tenera e duratura!
  5. I gatti soffocano i neonati nella culla. Questa è un’assurdita, che purtroppo penalizza enormemente il gatto quando in casa è in arrivo un bambino. Quello che attira il gatto nella culla non è certo la presenza del nuovo nato, quanto la struttura stessa del lettino, protetto, raccolto e sollevato da terra, che per il gatto rappresenta una cuccia interessantissima. E’ decisamente molto rischioso lasciare che qualunque animale dorma con un neonato, ma non certo perché il gatto abbia particolari cattive intenzioni nei suoi confronti!
  6. Gatti conviventi possono usare la stessa lettiera. Il gatto è un animale molto pulito, e decisamente territoriale. La lettiera fa parte delle sue zone personali, che impregna con il proprio odore. Se in casa convivono due gatti, è bene che ognuno abbia a disposizione la propria lettiera,  e spesso anche ciotole separate. Avere spazi propri aiuterà certamente gli animali a tollerarsi a vicenda, oltre a garantire una migliore igiene di entrambi e della casa.
  7. E’ impossibile educare un gatto. Addestrare un gatto non è un’impresa semplice, ma nemmeno impossibile. Può essere relativamente difficile farsi obbedire, o insegnargli a rispondere ai richiami o eseguire un comando, ma con una buona dose di pazienza si riesce a raggiungere un equilibrio, insegnandogli cosa può e non può fare.

Miti sull’alimentazione e le cure del gatto

  1. Il gatto beve latte. Certamente davanti a una ciotola di latte pochi gatti si tirerebbero indietro. Questo però non significa affatto che faccia loro bene, o che ne abbiano bisogno. Come per gli uomini infatti, il latte vaccino scatena facilmente intolleranze nel gatto, che potrebbe manifestare vomito o diarrea dopo averlo bevuto. Soprattutto se il gatto è adulto, meglio lasciare a sua disposizione sempre acqua fresca e pulita, e non del latte che l’animale berrebbe per pura golosità.
  2. Il cibo confezionato è sicuramente di pessima qualità. In commercio si trovano ormai moltissime tipologie di cibo per gli animali, con composizioni più o meno bilanciate. La qualità delle materie prime fa la differenza, ed è sufficiente imparare a leggere le etichette, o affidarsi ai consigli di un esperto. In generale, se un alimento pronto è ben bilanciato e contiene materie prime di buona qualità, non c’è ragione di pensare che sia peggiore di una dieta casalinga.
  3. Il gatto può mangiare gli avanzi. Anche questa credenza, seguita soprattutto quando il gatto vive fuori casa, oltre che falsa è pericolosa. Infatti molti degli alimenti o condimenti che consumiamo normalmente sono nocivi per il gatto: spezie, sale, ma anche cipolle ed aglio sono dannosi per la sua salute, e non bisogna assolutamente somministrarli al micio.
  4. Il gatto può mangiare il cibo per cani. Parlando di cibo confezionato, le percentuali delle diverse sostanze nella dieta del cane e del gatto sono molto diverse. Il gatto necessita di un alto apporto di taurina, mentre i carboidrati sono (o dovrebbero essere) scarsi nella sua dieta. Un gatto che dovesse mangiare spesso o addirittura d’abitudine il cibo pensato per il cane, potrebbe risentirne notevolmente, con problemi di salute che vanno dalla rovina del pelo alla degenerazione della vista.
  5. Al gatto domestico si possono asportare le unghie perché non gli servono. Falso! Ci sono altri modi decisamente meno invasivi per evitare che il gatto graffi porte e sedie… dai repellenti chimici, all’educazione, al semplice lasciare alla portata del gatto un tiragraffi o alcuni oggetti su cui si possa sfogare! L’asportazione chirurgica delle unghie è una crudeltà non necessaria.

Miti sulla salute dei gatti

  1. Il gatto ha bisogno di poche cure. Il carattere indipendente del gatto lascia pensare erroneamente che abbia bisogno di meno attenzioni rispetto, ad esempio, ad un cane. Non è affatto vero: anche il gatto ha bisogno di vaccini e controlli periodici, per garantirgli una buona salute durevole. E’ inoltre importante occuparsi della sua dieta e della sua igiene, degli antiparassitari ecc. Indipendente non vuol dire autonomo!
  2. Il gatto ha 7 vite. Chiaramente si tratta di un modo di dire, che indicherebbe la facile ripresa del gatto dai malanni, e la non necessità di preoccuparsi per lui. Come abbiamo appena detto però, è invece importante non sottovalutare eventuali segnali di malessere del nostro amico perché, purtroppo… di vite ne ha una sola!
  3. Il gatto cade sempre in piedi. Il gatto è certamente un animale molto agile. In grado di balzare e saltare sui mobili più alti della casa, non è raro trovarlo arrampicato o rannicchiato in posizioni e luoghi impensabili per chiunque altro! non è però vero che il gatto cade sempre in piedi, anzi, se precipita da grandi altezze è più che possibile che si faccia male, come succederebbe a chiunque.
  4. Prima della sterilizzazione la gatta deve fare almeno una cucciolata. Non è vero, anzi: una volta raggiunta la maturità sessuale è possibile procedere con la sterilizzazione, evitando gravidanze indesiderate ed abbassando il rischio che si sviluppino tumori mammari.
  5. I gatti sono pericolosi per le donne incinte. Questa credenza falsissima ha portato più di una donna a liberarsi del proprio animale durante la dolce attesa. In realtà un gatto, soprattutto se domestico e regolarmente vaccinato, non costituisce nessun rischio per la donna incinta. La credenza si riferisce principalmente al fatto che il gatto è un serbatoio per la toxoplasmosi. Per ridurre quasi a zero la percentuale di rischio, è sufficiente utilizzare i guanti e la mascherina monouso quando si pulisce la lettiera o, ancor meglio, delegare il compito ad altri durante la gravidanza. Non si corrono particolari rischi nel dividere gli spazi, i cuscini e le coccole con un felino!
  6. Il gatto provoca allergie. La presenza del gatto suscita reazioni allergiche solo in soggetti che sono allergici a prescindere. Leggi il nostro articolo sulle razze dei gatti che non danno allergie.