Combattimenti tra animali: cosa dice la legge italiana?

Combattimenti tra animali: cosa dice la legge italiana?


È vietato organizzare o promuovere spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie e torture per gli animali. Chi lo fa è punibile con la reclusione da quattro mesi a due anni e con una sanzione che può andare dai 3.000 ai 15.000 euro.

Se l’evento ha lo scopo di trarre profitto oppure è collegato a scommesse clandestine la pena viene aumentata: da un terzo alla metà. Lo stesso avviene nel caso in cui l’animale muoia in conseguenza all’evento.

È vietato inoltre promuovere ed organizzare competizioni e combattimenti tra animali che possano metterne in pericolo l’integrità fisica. Chi lo fa è punibile con la reclusione da uno a tre anni e con una multa tra i 50.000 e i 160.000 euro.

La pena viene aumentata da un terzo alla metà in caso che le attività siano compiute coinvolgendo minorenni o persone armate, le attività siano promosse utilizzando videoriproduzioni o materiale di qualsiasi tipo contenente scene e immagini dell’evento; il promotore o l’organizzatore riprende o registra in qualsiasi modo l’evento.

Chi alleva o addestra animali con lo scopo di destinarli a combattimenti e competizioni è punito con una multa tra i 5.000 e i 30.000 euro.

La stessa pena colpisce i proprietari degli animali che partecipano a questi eventi, se consenzienti.

Chi organizza o effettua delle scommesse collegate ai combattimenti e alle competizioni è punibile con la reclusione da tre mesi a due anni e con una sanzione di importo variabile da 5.000 a 30.000 euro. In caso di condanna l’animale viene confiscato tranne nel caso in cui appartenga a persone estranee al reato stesso.

Esclusioni

Secondo la legge italiana sono esclusi da questo regolamento le attività di caccia, pesca, macellazione degli animali, sperimentazione scientifica, attività circense, giardini zoologici e manifestazioni culturali o storiche autorizzate dalle Regioni.

Per gli animali domestici ci sono delle norme particolari. Essi possono infatti essere utilizzati per pubblicità, spettacoli, esposizioni, competizioni solo se si mantengono in adeguata salute, benessere e sicurezza.

In particolare è vietato somministrare loro sostanze o trattamenti per aumentare o diminuire il livello naturale delle prestazioni.