Assicurazione per il cane: perchè, obbligo e tipologie

Assicurazione per il cane: perchè, obbligo e tipologie


Dal momento che si diventa proprietari di un animale, si è responsabili dei danni che questi può creare sia quando è sotto il diretto controllo del padrone, sia nell’eventualità che si perda o fugga (art. 2052 del Codice Civile).

Per questo motivo, e per una maggior sicurezza sia del proprietario che della società civile, sarebbe opportuno assicurare il proprio animale. Le maggiori compagnie assicurative ormai prevedono questa possibilità, attraverso polizze appositamente pensate e realizzate.

Perché assicurare il proprio cane?

Una buona assicurazione garantisce al proprietario del cane la copertura delle spese da sostenere in caso di incidenti con conseguenze spiacevoli sia per gli animali in oggetto che eventualmente per terze persone.

In alcuni casi l’assicurazione del cane è addirittura obbligatoria: nel 2004 venne stilata una lista di razze canine considerate naturalmente aggressive, e quindi più a rischio di procurare danni a terzi. In realtà non c’è nessuna prova a dimostrazione della innata pericolosità di alcune razze rispetto ad altre: quello che può fare la differenza è l’educazione ricevuta dall’animale, o una errata gestione da parte del padrone. Bisogna poi considerare che, in alcuni cani, in considerazione ad esempio della forza fisica e della stazza, gli effetti di un eventuale attacco aggressivo sarebbero notevolmente maggiori rispetto a un cane magari più piccolo o debole.

La lista delle razze emanata con l’ordinanza del 2004 è stata in seguito sostituita da un secondo documento, secondo cui sono i veterinari o i medici del pronto soccorso a dover segnalare i soggetti animali ritenuti aggressivi, o gli episodi di lesione riconducibili ad attacchi di cani. Da questo momento gli animali segnalati sono iscritti in un apposito registro, ed i proprietari sono tenuti a stipulare una polizza.

Tipologie assicurative per il cane

  • Responsabilità civile verso terzi
    E’ la tipologia di polizza più diffusa in assoluto. Il costo si aggira intorno ai cento euro annui, ed in genere fornisce copertura fino a un massimale di 5.000 euro, ma le tariffe possono variare in base alla presunta aggressività del cane o della sua stazza.
  • Cure mediche
    Questo secondo tipo di polizza serve a coprire gli eventuali costi per la cura di patologie animali: malattie, analisi ed esami clinici, interventi chirurgici. In genere il costo è relativamente basso (si parte da poche decine di euro), ma anche in questo caso sono da mettere in conto variazioni in base alla razza, o a diverse opzioni di franchigia.
  • Formula “due in uno”
    Si tratta di una polizza che combina entrambe le precedenti, fornendo una copertura sia per i danni a terzi che per le spese veterinarie.

Detrazione fiscale delle spese veterinarie

In caso che il proprietario non sia obbligato ad assicurare l’animale e decida di non farlo, può comunque essere rimborsato di parte delle spese sostenute per le cure veterinarie del suo amico. Fermo restando che l’animale deve essere di proprietà legale della persona (per compagnia o pratica sportiva), è possibile detrarre dall’Irpef il 19% degli importi versati. Bisogna però tener conto dell’attuale franchigia in vigore, che ammonta a 129,11 euro, cifra al di sotto della quale non è possibile detrarre nulla. Il limite massimo di detrazione per animale è fissato a 387,34 euro.